La festa della Madonna di Piedigrotta è una manifestazione secolare che risale ai baccanali romani e che per anni è stata una delle feste più famose del mondo: infatti viene celebrata anche in America grazie alla nutrita comunità di immigrati partenopei lì presente.

È grazie ad essa che Napoli ha conquistato la fama di città della musica e del canto. Non a caso, dal 1952 agli anni Settanta, è stata abbinata al festival della canzone napoletana. Negli ultimi anni, tuttavia, i carri, la musica, la danza e le canzoni napoletane hanno lasciato il posto alle celebrazioni liturgiche, a volte abbinate  a festeggiamenti civili. Immutata ed immancabile, ovviamente, la famosa e suggestiva processione delle barche a mare, alla quale partecipa anche il cardinale.

La festa della Madonna di Piedigrotta è una storica festa napoletana, le cui origini risalgono ai baccanali romani destinati a propiziare la fecondità. Secondo Svetonio, Nerone stesso, quando soggiornò a Napoli, fece sosta a Piedigrotta per esibirsi con il suo canto di fronte alla cittadinanza. I festeggiamenti avevano luogo nei pressi della grotta di Posillipo, o Crypta Neapolitana, la galleria romana che univa l’attuale zona di Mergellina e Fuorigrotta. Secondo la leggenda, nel 1353, la Madonna apparve a tre religiosi in tre luoghi distinti, chiedendo loro di costruire una chiesa vicino alla grotta. La chiesa fu costruita con l’aiuto dei pescatori di Mergellina, sulle rovine del tempio pagano dedicato a Priamo, dove, sempre secondo la leggenda, era stata rinvenuta un’icona della Madonna.

Ma, la vera data di inizio della festa, si deve far risalire al 1487, quando il cronista Leocostello fa riferimento ad una festa di Santa Maria della Grotta, nella notte tra il 7 e l’8 settembre (giorno in cui ricorre la natività della vergine Maria), a cui tutti accorrevano. Nel corso dei secoli i festeggiamenti hanno incluso luminarie, tarantelle, sfilate con carri allegorici preceduti da bande musicali e una tipica abbuffata il cui menù prevedeva parmigiana di melanzane, ruoti di “petticciulli al forno”, ruoti di “capezzelle”, polli arrostiti e “l’appesa” di frutta con uva, mele cotogne, granate e fichi d’india. Nel 1731 i pescatori del posto si organizzarono nella “Confraternita dei pescatori marinari di Chiara” col compito di assistere alle processioni.

La festa, alla quale partecipavano anche i reali e i dignitari del regno, assunse dei contorni trionfali nel 1744, quando Carlo III decise di introdurre una parata militare per celebrare la vittoria di Velletri sui tedeschi. Da quell’anno l’accensione delle luminarie segnò l’inizio ufficiale dei festeggiamenti, durante i quali ai residenti veniva chiesto di addobbare i balconi e di illuminarli sul far della sera. L’8 settembre del 1859 si svolse l’ultima sfilata con parata dei Borbone, con 47 battaglioni, 33 squadre d’assalto e 64 pezzi di artiglieria ai quali seguirono le cannonate dei cinque castelli cittadini.

In seguito, nella seconda metà dell’Ottocento la festa di Piedigrotta divenne un’occasione di pubblicizzazione delle canzoni e fu proprio in questo periodo che si affermò la canzone napoletana, espressione dei sentimenti della città. 

Dal 1894, Napoli cominciò ad organizzare feste estive che culminavano con quella di Piedigrotta,  dove canti, balli, fuochi pirotecnici e bancarelle con prodotti locali. rappresentavano un forte richiamo per i numerosi visitatori.

Dal 1952 la festa fu abbinata al festival della canzone napoletana, che si svolse fino agli anni settanta ed ebbe grande visibilità in tutto il mondo. Oggi la festa viene presentata con un programma religioso e, a volte, con un programma di festeggiamenti civili. La festa, molto attesa dai pescatori, si svolge dal 1 al 12 settembre e prevede la famosa processione delle barche a mare alla quale partecipa anche il cardinale.

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