Il fast food nasce negli Stati Uniti, ma si è velocemente esteso in tutto il mondo, in ogni Paese, a prescindere dalla cultura e dagli usi locali. 

Il menù proposto è costituito principalmente da hamburger, hot dog, cotolette, patate fritte e sandwich, ma anche da altri cibi derivati da cucine etniche come la cipolla fritta, il kebab e la pizza, e suggerisce l’uso massiccio di diverse salse come senape, maionese e ketchup. 

Questi cibi, ed in particolare i burgers e le patate fritte, contengono elevate quantità di acidi grassi trans, i quali sono associati all’incremento del rischio di malattie cardiovascolari, alla riduzione della concentrazione di colesterolo HDL (il cosiddetto colesterolo buono) e all’aumento dei trigliceridi, accrescendo, quindi, il rischio di diabete.

I fast food sono amati soprattutto dai giovani. Sono il loro punto di ritrovo preferito e gli hamburger, insaporiti con salse di ogni tipo, sono il loro cibo preferito. In effetti, sono invitanti e molto gustosi e, sempre più spesso, graditi anche dagli adulti che, come i giovani, hanno dimenticato il ruolo che dovrebbero avere nella nostra alimentazione: un utile complemento alla dieta, non il pasto principale.

Fast food

Oggi, invece, il cosiddetto “junk food” soppianta molte tradizioni culinarie nostrane e i cibi grassi e ricchi di zuccheri, insieme alle bibite gassate, hanno invaso le nostre tavole. Un’abitudine alimentare che incide sull’aumento dell’obesità: in Italia, un terzo dei ragazzi tra i 6 e gli 11 anni sono in sovrappeso.

Il peso che aumenta è un fattore di rischio da non sottovalutare, in quanto indica il possibile insorgere di diabete, ipertensione, infarto, problemi cardiocircolatori e certi tipi di cancro. Malattie nei confronti delle quali la dieta mediterranea, come più volte dimostrato scientificamente, può essere particolarmente efficace nella prevenzione.

Cedere al cibo da fast food ogni tanto, non rappresenta un rischio per la salute. Il problema, semmai, sorge se diventa un’abitudine. 

Quale che sia il caso, tuttavia, c’è una piacevole e facile soluzione a nostra disposizione: la dieta mediterranea.

Se , infatti, il consumo di cibo spazzatura è in grado di influire negativamente sulla plasticità delle arterie, e non solo, il ricorso alla dieta mediterranea è in grado di migliorare la situazione anche e soprattutto nelle persone che già presentano alti livelli di trigliceridi nel sangue.

Proprio così: il regime alimentare a base di cereali, frutta e verdura, pochi grassi e un bicchiere di vino rosso, ha la capacità di “ripulire” le arterie dopo qualche eccesso di troppo a base di cibo spazzatura e fast food, come confermato dai cardiologi riuniti a congresso all’ultimo Canadian Cardiovascular Congress di Toronto, in Canada.

«La Dieta Mediterranea è proprio un esempio concreto di come si possa davvero mangiare bene e stare in salute, spendere il giusto e praticare uno stile di vita corretto dal punto di vista nutrizionale e anche relazionale», ha commentato Andrea Segrè, agronomo ed economista, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna.

Comments (0)

No comments at this moment
Product added to wishlist

Questo sito web utilizza cookies al fine di garantire una migliore esperienza di navigazione;
non salva nessun dato personale automaticamente, ad eccezione delle informazioni contenute nei cookies.
Scopri di più